Quando l'arte è NAIL

Lo smalto per le unghie è stato inventato nel 1932 da dai fratelli Charles e Joseph Revson, e dal chimico Charles Lachman, per chi non li conoscesse sono i fondatori della Revlon. Nacquero così  i Red Revlon.
Ma i primi ritrovamenti  sono attribuiti al 3000 a.c. e si ritrovano sia in Cina che in Egitto, dove il colore delle unghie indicava l’appartenenza sociale. Infatti nelle corti dinastiche cinesi ai ranghi più alti erano riservati i colori dorati e argentati, agli altri i colori pastello. 



Dal primo secolo dopo Cristo, le unghie laccate divennero di moda i colori più forti come il rosso e il nero. Per tingere si usavano impasti di gomma arabica, albumi, gelatina e pigmenti naturali. In Egitto invece si utilizzava l’hennè, un insieme di erbe tutt’ora diffuso per colorare unghie e capelli, ma anche per creare tatuaggi temporanei. Ritornando ai tempi moderni lo smalto è diventato uno status nel   nel 1940 grazie ai film della Hayworth.
Oggi ne esistono di tutti i tipi e per tutte le esigenze. 

A metà degli anni 90 è  nata la Nail Art. E da allora una escalation di unghie tigrate, a strisce, con i glitter, con le facce dei personaggi  dei cartoni  etc.
La nail art può essere realizzata con dei semplici smalti, o con smalti semipermanenti.
Ma secondo uno studio del Dipartimento per le Sostanze Tossiche della California e gli smalti usati per la decorazione delle unghie conterrebbero un trio tossico di sostanze chimiche, il dibutilftalato, il toluene e la formaldeide




La cura delle unghie è diventata per alcuni una ossessione, 

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