" Con la Cultura dello scarto, noi le persone veniamo scartati”.

La "perdurante crisi economico-finanziaria" sfida anche il mondo dell'agricoltura che è chiamato ad affrontarla con "rinnovato e profondo senso di responsabilità, dando prova di solidarietà e condivisione"

la "attività lavorativa" possa essere realmente "un prezioso strumento per la realizzazione di una convivenza più giusta ed umana": tra questi il "rispetto della dignità della persona", "la ricerca del bene comune", "l'onestà e la trasparenza nella gestione dei servizi", e ancora "sicurezza alimentare e tutela dell'ambiente e del paesaggio e promozione dello spirito di solidarietà". 

"Sia vostra premura ...adoperarvi non solo perché le imprese agricole e i coltivatori diretti siano opportunamente tutelati, ma anche perché si attuino valide politiche sociali in favore della persona e della sua professionalità, considerando specialmente il ruolo cruciale della famiglia per l'intera società".

Queste le parole i Ratzinger nel 2012 a difesa di un comparto sempre più bistrattato ma che da sempre ha svolto un  ruolo primario per la sopravvivenza dell'uomo fin da quando l'uomo ha abbandonato il nomadismo per la sedentarietà, passando da cacciatore a coltivatore.
Mai parole più giuste quelle di Ratzinger, che ha permesso di focalizzare l'attenzione sulla necessità di una produzione etica e sostenibile che tenga conto di tutte le realtà.
L'UNEP ha per il 2013  deciso di dedicare la giornata mondiale dell'ambiente al corretto uso delle risorse per un corretto   accesso al cibo. Lo slogan è infatti con cui si è celebrata la giornata è 
“Think.Eat.Save - Pensa prima di mangiare e contribuisci a salvare la natura!” .
Anche Papa Francesco ha ricordato ieri l'importanza del corretto uso del cibo, della necessità di non sprecare il cibo. Infatti davanti ad 80mila fedeli ha così esordito : “Il cibo che si butta via è come se fosse rubato dalla mensa di chi è povero. I nostri nonni erano molto attenti a non gettare nulla del cibo preparato, davano il giusto valore alle cose, che va ben al di là di quello economico”  Evidenziando come sia necessario  rifiutare “la cultura dello scarto perchè ci rende insensibili”. Perchè “Cosi’ le persone vengono scartate, come se fossero rifiuti. Con la Cultura dello scarto, noi le persone veniamo scartati”. 
Il Papa del rinnovamento, come ci ha abituato, è sempre in prima linea contro le ingiustizie del mondo. 
La Fao ha da tempo lanciato un grido d'allarme contro la fame del mondo, un terzo della popolazione mondiale muore di fame, di controverso i paesi ormai industrializzati sprecano un terzo del cibo, buttandoli in pattumiere. Lo "scandalo" infatti che non solo le famiglie lo fanno ma anche le aziende, i grandi distributori,o produttori.




E' ancora negli occhi di tutti le migliaia di tonnellate di ortofrutta che per ripicca, per rimostranza contro i bassi pressi alla produzione, distrutti. Oppure le centinaia di capi bufali affogati in mare nella zona di Castelvolturno perchè non produttivi.
Forse bisognerebbe ragionare anche su questo su una modifica della  filiera.



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