1/3 del PIL è supportato dal lavoro delle casalinghe

Ero convinta di essere nel 2013, dove la lotta uomo donna fosse dimenticata e dove il marito non è visto più come il capo indiscusso della famiglia. Ma a quanto pare mi sbagliavo.
Il perché della mia convinzione? Quando, durante uno scambio di opinione senti zittire la moglie perché donna, mi sembra di tornare indietro di 70 anni.
Da questo avvenimento ho deciso di osservare attentamente i comportamenti dei “mariti” nei confronti della moglie.


In alcuni casi, troppi devo dire, la donna è ancora quella che deve evitare di emergere in una conversazione., che deve chiedere al consorte cosa comprare o quanto spendere.
Peggio quando nei discorsi si sente dire.. vabè tu non sei stanca sei stata tutto il giorno a casa mentre io ero al lavoro!
Cosa significa questo? che il lavoro delle “casalinghe “ non è ancora apprezzato.
Ma almeno dal punto di vista normativo qualcosa è cambiato. Infatti in una sentenza della corte di Cassazione  la n 40845, un marito che ha insultato la moglie ( sottovalutandone) il ruolo e il lavoro può anche finire in galera.


Quindi visto che la donna che si dedica al la famiglia non porta introiti, cerchiamo capire  quanto costerebbe   il lavoro svolto.

In base ad una ricerca svolta in Usa se fosse pagata una casalinga , tenendo conto anche del loro ruolo di cuoche e psicologhe, arriverebbe   a guadagnare 138.095 dollari all'anno. In Italia invece vale 1/3 del PIL nazionale (33%)  cioè circa 433 mila milioni di euro.   La casalinga tipica  lavora 92 ore a settimana, quindi con 40 ore di salario base e 52 di straordinario.

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